Agli inizi dell’800, un biologo francese, René Quinton, scopri l’analogia fra la composizione dell’acqua di mare e il plasma sanguigno e iniziò a consigliare i primi trattamenti di Talassoterapia, una cura che sfrutta l’effetto combinato di sale, iodio e acqua di mare, regalando benefici all’organismo e ottimi risultati anche in campo estetico.
Da allora, le regole della talassoterapia prevedono anche una particolare raccolta dell’acqua dal mare (pescata a 3/a metri di profondità e ad almeno 300 metri dalla costa), il suo filtraggio e le temperature a cui vanno offerte le cure acquatiche (dai 30 ai 34°).
La spiegazione scientifica dell’azione della talassoterapia risiede nel fatto che i pori della pelle, a contatto con l’acqua riscaldata, pura e ricca di sali minerali, si dilatano e permettono il passaggio dei preziosi oligoelementi che vengono liberati nel sistema sanguigno, correggendo gli squilibri e contribuendo così a ridare vitalità, energia, salute e forma a chi è stanco e sotto stress.
Molte le somiglianze ma da segnalare anche alcune differenze con quello che avviene nel corso di sedute di Haloterapia.
La tradizione e la medicina popolare c’insegnano che l’aria del mare contiene naturalmente un alto livello di salsedine marina, ovvero una miscela di sale e iodio, che favorisce in un primo tempo la produzione di muco nasale e l'espettorazione e a seguire la pulizia delle cavità nasali e delle prime vie respiratorie.
Per questi motivi, da sempre, i pediatri consigliano un soggiorno al mare che viene considerato un toccasana per i bambini soggetti a ripetute infezioni, quelli che una volta venivano definiti linfatici a causa l’ingrossamento dei linfonodi del collo.
Le ricerche di bioclimatologia ci spiegano che nell’aria di mare c’è una maggiore carica di ioni negativi dell’ossigeno che creano immediati legami con l’emoglobina, sostanza deputata al trasporto dell’ossigeno alle cellule dei tessuti, da ciò i benefici nelle cure per varie affezioni respiratorie.
Lo stesso avviene nelle grotte naturali di rocce saline, dove un certo grado di umidità relativa favorisce il rilascio di micromolecole di sale dalle stalattiti, costituendo la base per spiegare i principi della speleoterapia, un forma di terapia naturale ben conosciuta agli antichi Romani e ancor oggi utilizzata in diverse stazioni termali italiane ed europee.
Poter godere del clima marino anche in periodi lontani dall’estate e senza doversi allontanare troppo da casa è sempre stato però un sogno di difficile realizzazione. Altrettanto dicasi della riproduzione delle benefiche condizioni presenti all’interno di una grotta di sale.
Da tempo, quindi, la sfida principale per le Aziende leader nel settore del benessere è stata quella di riuscire a costruire ambienti, o meglio Stanze o Cabine di Sale, in cui il microclima riproduca quello marino o di una grotta di sale e in cui ci si possa soffermare per avvantaggiarsi degli effetti dell’haloterapia, respirando aria arricchita di sali purissimi e con una bassissima carica batterica.
BENEFICI OTTENIBILI
La stanza del sale è una struttura idealmente riprodotta per ricreare il naturale microclimica ricco di sali in grado di favorire naturalmente il benessere psicofisico.
Si può entrare nella Stanza di Sale parzialmente vestiti e ci si può rilassare anche attraverso il piacevole effetto riposante della cromo e musico-terapia.
Si tratta di un ambiente le cui pareti sono interamente rivestite di sale e l’intervento di un generatore che nebulizza o micronizza nell’aria particelle di sale medico di roccia purissimo.
Le inalazioni con acqua termale (crenoterapia) sono tradizionalmente più utilizzate in Italia per il trattamento di malattie croniche delle vie respiratorie ma numerosi studi scientifici affermano che anche la Stanza del Sale può contrastare un ampio gruppo di condizioni respiratorie acute e croniche (rino-sinusiti, laringiti, bronchiti, bronchiectasie, fibrosi cistiche, otiti, allergie e asma) che hanno in comune uno stato infiammatorio, acuto o cronico, e una sovrapproduzione di secrezione mucosa che aggrava l’ostruzione a vari livelli delle vie respiratorie (iperreattività e broncospami).
Ricerche accurate hanno infatti mostrato che al pari delle irrigazioni endonasali con acqua di mare anche l’inalazione del cloruro di sodio allo stato puro, nel corso di un ciclo di sedute controllate di haloterapia, è in grado di attivare la “clearance muco ciliare” stimolando le decine di migliaia di piccole ciglia che tappezzano le vie respiratorie le quali, vibrando in maniera regolare e coordinata, spingono verso l’esterno la pellicola di secrezione che ricopre le mucose.
Attraverso questo meccanismo si ottiene una continua detersione delle vie aeree che appare ancor più completa se si pensa che intrappolati nel muco stesso ci sono sia i comuni batteri e virus che popolano le fauci e le prime vie respiratorie, che i diversi inquinanti atmosferici, principalmente I pollini e i metalli pesanti. Il vapore di sale inalato ha inoltre un effetto battericida nei riguardi di pneumococchi e strafilococchi, creando un ambiente sfavorevole alla loro sopravvivenza e moltiplicazione.
Un altro campo in cui diversi studi clinici hanno dimostrato miglioramenti dall’uso del sale è la dermatologia.
Applicazioni di haloterapia in corso di dermatiti e altri problemi cutanei acuti e cronici determinano risultati attribuibili principalmente al potenziamento delle difese immunologiche dovuto alla produzione di citochine e fattori di crescita, alcuni dei quali svolgono un’importante funzione di riequilibrio nel sistema della perossidazione dei lipidi e quindi con effetto antiossidante.
Volendo sintetizzare il meccanismo di azione delle due diverse tecnologie, in conclusione, si può dire che all’azione diretta specifica delle microparticelle di sale respirate, sotto forma di polvere secca o di nebbia finissima, nel caso del’ambiente caldo-umido sembrano aggiungersi effetti biologici indiretti legati alla temperatura percepita come più gradevole di natura psicologica ma anche emodinamica a livello del microcircolo, di tipo neuroendocrino, in particolare un aumento della serotonina, e a livello del sistema immunitario, i quali hanno una ricaduta importante sulla cute, gli strati sottocutanei e i muscoli.
E non è tutto: le proprietà igroscopiche del sale, ovvero la capacità di assorbire liquidi, ha anche effetti anti-edemigeni e de-congestionanti e può contribuire ad alleviare la fatica e migliorare la microcircolazione delle gambe.
APPLICAZIONI E PROTOCOLLI
Nonostante la storia millenaria dell’Haloterapia non si è ancora giunti a una classificazione generalmente condivisa delle applicazioni e dei protocolli possibili. Quello che è ormai certo, però, è che la Stanza del Sale è un ambiente sicuro e indicato per persone di qualsiasi età e condizione fisica: per i bambini e anziani, donne, adulti e sportivi che vogliono incrementare le proprie prestazioni fisiche. I benefici che si possono trarre da un ciclo di sedute sono riportati in molti articoli pubblicati su varie riviste scientifiche da cui, attraverso un lavoro di metanalisi, si possono anche dedurre diverse tipologie di protocolli applicabili agli adulti e uno riservato all’età pediatrica.
PROTOCOLLI RESPIRATORI
Studi condotti per valutare l’opportunità di accompagnare con l'Halotrattamento le classiche terapie farmacologiche e fisiche prescritte a soggetti bronchitici, asmatici e affetti da patologie respiratorie hanno dimostrato come il trattamento con il sale disperso nell’aria e inalato nelle Stanze del Sale sia risultato efficace nel ridurre l'iperreattività bronchiale, caratteristica dei paziente polmonari e asmatici che vanno incontro a broncospasmi più facilmente rispetto ai soggetti sani, spesso come risposta a stimoli aspecifici quali la corsa e lo sforzo fisico e anche più banali quali una risata e il pianto. Lo stesso protocollo è applicabile in caso di ipersecrezione nasale, riniti e difficoltà a respirare dovuta alle comuni allergie stagionali. La soluzione idrosalina di acqua distillata e sale purissimo si ottiene sciogliendo 30-40 grammi di sale ogni litro di acqua (ipertonica al 3-4%) e si attiva poi il nebulizzatore a ultrasuoni che genera un vapore al cui interno fra le migliaia di microgocce, si ritrova circa il 50% del sale disciolto. La temperatura della Stanza del Sale va mantenuta intorno ai 30° e il trattamento va applicato per una durata di 40 minuti per cinque volte a settimana per un ciclo totale di 20 sedute. Le applicazioni vanno ripetute a distanza di alcuni mesi e soprattutto agli inizi della stagione fredda o, in caso di allergie, in anticipo rispetto ai periodi più critici. Il trattamento nella Stanza di Sale per ridurre l’iper-reattività bronchiale non va suggerito come alternativa alle normali cure mediche mentre può servire, nei casi più gravi, anche come elemento complementare alla terapia convenzionale a base di steroidi inalati. Alcuni report clinici parlano di risultati favorevoli che raggiungono l’80 % dei pazienti, i quali dimostravano un persistente miglioramento a distanza di 6-12 mesi dall'interruzione del trattamento. In particolare si sono osservati un aumento della capacità polmonare e la diminuzione della tosse anche da parte di fumatori.
PROTOCOLLI DERMATOLOGICI
La più semplice applicazione di una soluzione salina ipertonica è quella che tradizionalmente viene suggerita in caso di piccole ferite superficiali o infiammazioni cutanee come ascessi e fistole. Nota fin dall’antichità, questa pratica ha costituito per secoli la prima forma di cura nei riguardi di condizioni in cui c’era bisogno, da un lato di un’azione battericida, dall’altra di un contrasto all’edema e all’infiammazione locale. L’acqua del mare è sempre stata, infatti, nel corso della storia dell’uomo una preziosa alleata contro infezioni, contusioni e dolori. L’haloterapia agisce in maniera diversa e per comprendere i benefici attribuibili all’azione biologica del sale in ambito dermatologico, bisogna ricordare che le dermopatie sono tante e di difficile diagnosi. A partire dalla distinzione fra le forme acute e quelle croniche, che a uno sguardo non esperto possono apparire simili specie se caratterizzate da sintomi comuni, quali per esempio l’eritema e la desquamazione, ma che in realtà possono differire in maniera netta e manifestarsi come complicati puzzle diagnostici.
1) Nelle condizioni acute, il processo infiammatorio può variare in rapporto alla natura dello stimolo, alla sua intensità, alla sua durata, alla sede colpita, alle capacità di difesa dell’organismo ecc., ma è sempre presente un aumento del flusso di sangue nella zona infiammata, un aumento della permeabilità della parete dei vasi capillari e il passaggio di plasma e di cellule dal sangue nel tessuto (essudazione): linfociti, granulociti, plasmacellule, globuli rossi, istiociti. Nell’area colpita essi svolgono importanti funzioni difensive, quali la produzione di anticorpi e l’eliminazione di materiale estraneo o di microrganismi. Nel corso del processo infiammatorio si liberano sostanze di varia natura (istamina, e altri mediatori chimici) che agiscono sui vasi sanguigni determinandone la dilatazione e l’aumento della permeabilità e, in ultima analisi queste sostanze sono le responsabili dirette del processo infiammatorio stesso. Nelle infiammazioni cutanee acute i fenomeni di essudazione e i disturbi circolatori sono particolarmente marcati, così che la parte colpita risulta tumefatta, arrossata, e con aumento della temperatura locale. Si risolvono in genere entro un arco breve di tempo, ma non di rado un’infiammazione che inizia in modo acuto può in seguito diventare cronica. Quello che si può ottenere con l’haloterapia è la normalizzazione della flora cutanea superficiale, senza il ricorso ad antibiotici ma in maniera naturale in quanto si fa affidamento al potere battericida del sale (foruncolosi, eczemi, pelle grassa). Quanto esposto suggerisce però una particolare cautela nell’applicazione di soluzioni saline eccessivamente ipertoniche nelle forme cutanee caratterizzate da un’intensa irritazione, perché il sale che si viene a depositare sulle lesioni in atto, potrebbe provocare bruciore e risultare fastidioso e poco tollerato. Consigliabili quindi miscele di acqua distillata e sale purissimo nella misura di 10/20 grammi per litro (1- 2%) e durate della seduta non superiore a 20-30 minuti, con temperatura interna alla Stanza del Sale non superiore ai 30°, per un ciclo di non oltre 10 applicazioni nel corso di un mese.
2) Affezioni cutanee croniche: il decorso acuto o cronico di un processo infiammatorio può dipendere dalla causa specifica o aspecifica, dalla capacità di reazione dell’organismo (età, condizioni metaboliche ed endocrine, eventuali malattie intercorrenti ecc.), e dall’eventuale stabilirsi di un equilibrio tra l’organismo e il microrganismo che ha scatenato l’infiammazione. Dalla letteratura esistente, si evince che le dermopatie croniche in cui è consigliabile prendere in considerazione l’haloterapia sono almeno due: la Psoriasi e la Dermatite Atopica.
- Psoriasi:
questa malattia cronica della pelle si manifesta con notevoli alterazioni visibili della superficie cutanea e già nell’Antico Testamento si parla degli effetti benefici dei sali.
Studi compiuti in diverse epoche concordano che il livello di miglioramento della patologia giunge fino all’85% dopo appena poche settimane di cura a base di bagni ad alta concentrazione di sali.
I dati a nostra conoscenza fanno ritenere che una miscela ipertonica al 4% nebulizzata in un ambiente chiuso com’è una Stanza del Sale, può determinare vantaggi sia per i già ricordati effetti battericidi in grado di normalizzare la flora microbica cutanea che per la proprietà osmotica dei sali, capaci di attirare verso le lesioni cutanee liquidi dalle zone circostanti contribuendo così al riequilibrio e al recupero della funzionalità della barriera idrolipidica di superficie.
Senza dimenticare il forte effetto rimineralizzante che segue alla penetrazione dei sali in profondità.
Il ciclo di trattamento di haloterapia deve essere però intenso e concentrato nell’arco di quattro settimane con due sedute a settimana di almeno 30-40 minuti ognuna.
Una duplice avvertenza appare però necessaria: durante l'applicazione è possibile, soprattutto sulla pelle irritata, che si manifesti un senso di bruciore ed arrossamenti, mentre alla fine della seduta è consigliabile l’applicazione di creme lenitive e idratanti sull’intero corpo.
- Dermatite Atopica:
costituisce circa un quinto di tutti gli eczemi e il suo meccanismo etiopatogenetico è ancora molto controverso.
È stato finora riconosciuto un fattore costituzionale che condizionerebbe l’insorgere della malattia, ma è anche certo che gli atopici sono ipersensibili a diversi stimoli interni ed esterni.
La predisposizione all’atopia è presente anche nei soggetti sofferenti di asma e di riniti allergiche (per esempio il raffreddore da fieno), e ciò spiega che talvolta, l’insorgere di queste condizioni è contemporaneo.
Le manifestazioni dell’atopia, inoltre, possono essere scatenate da fattori dietetici, emozioni, pubertà, gravidanza, menopausa.
È anche possibile che s’instauri un ritmo stagionale (invernale o primaverile), tipico di ogni soggetto.
In tutti questi soggetti è possibile affermare che uno o più cicli di applicazioni (20 sedute a giorni alterni) di Haloterapia in Stanza del Sale in cui viene nebulizzata una miscela di acqua distillata e sali purissimi ad una concentrazione al 2-4% per una durata di 30 minuti possono determinare effetti visibili fin dalle prime sedute.
Il meccanismo di azione è sempre legato al potere battericida e idratante del sale, cui si aggiungono, nel caso dei soggetti asmatici o con riniti allergiche i benefici indotti dalla capacità di ridurre le secrezioni nasali ed eventuali ostruzioni del tratto respiratorio.
PROTOCOLLI PEDIATRICI
In generale, la Dermatite Atopica ha un andamento tipico, inizia nell’infanzia durante il primo anno di vita e si risolve spontaneamente, per poi tornare verso l’età scolare o la pubertà.
Il quadro clinico è formato da chiazze eritematose e modicamente rilevate, prevalentemente al viso e alle guance, su cui si evidenziano vescicole piene di un essudato che da luogo a una crosta biancastra che quando si localizza sul cuoio capelluto prende il caratteristico nome di crosta lattea.
L’intenso prurito e il conseguente grattamento danno luogo a lesioni e abrasioni spesso sanguinanti su cui si sovrappongono infezioni dovute a germi piogeni che popolano la superficie cutanea.
Dal viso la dermatite atopica si diffonde ad ondate anche al tronco e agli arti fino a interessare tutta la superficie corporea.
Come detto, di norma le lesioni scompaiono spontaneamente verso il secondo anno di vita sebbene esistano casi in cui le crisi possono continuare senza regola.
Alla pubertà i caratteri delle lesioni si modificano, nonostante l’intensa infiammazione esse sono meno essudative e si localizzano oltre che al viso e intorno alle labbra, in maniera simmetrica in particolare alle pieghe flessore delle grandi articolazioni: ginocchio e gomito. Prevale un aspetto lichenificato, ovvero di cute ispessita, mentre il prurito e il conseguente grattamento favorisce le infezioni microbiche.
È evidente che i quadri clinici appena descritti hanno fatto pensare agli specialisti il possibile ricorso a sedute di haloterapia anche nella prima infanzia, ma evidentemente più che in altri protocolli diventa essenziale la cautela nell’applicazione di soluzioni saline che non siano troppo ipertoniche, perché il sale che si viene a depositare sulle lesioni fortemente irritate può provocare fastidi e indurre il pianto nei soggetti più piccoli. Sedute quindi più brevi (fra 15.-20 minuti) e soluzioni idrosaline all’1-2% per cicli di 15 sedute a giorni alterni.
A seguito delle prime sedute si può assistere a un apparente peggioramento delle condizioni delle lesioni che possono sembrare più arrossate, ma ben presto andando avanti nel ciclo di applicazioni la pelle tende a sfiammarsi con un significativo miglioramento.
Il risultato è certamente dovuto alla riduzione della carica batterica cutanea che spesso mantiene il processo infiammatorio cronico dell'eczema: è infatti documentato che l'haloterapia normalizza la normale flora cutanea superficiale nelle dermatiti atopiche e i migliori risultati sono conseguiti proprio durante la fase cronica.
L'uso di prodotti emollienti e funzionali dopo l'applicazione di Haloterapia ha un effetto sinergico nell’affrontare la condizione clinica, ma si avrà sempre bisogno, dell’attenta sorveglianza e guida dello specialista medico.
Data la mancanza d’effetti secondari è possibile ripetere il trattamento più volte in caso di recidive o semplicemente per mantenere l’assenza di lesioni.
Da non sottovalutare la possibilità di applicazioni di Haloterapia anche sui bambini per problemi respiratori come asma e allergica (la detersione delle mucosa elimina anche i pollini dalle cavità nasali e dalle prime vie respiratorie), rinite, sinusite, faringite, tonsillite, tosse e bronchite persistente, otite sia acuta che cronica.
Buoni risultati sono stati registrati anche in corso d’infiammazioni delle adenoidi, otiti acute e croniche e bronchiolite, una patologia abbastanza diffusa in inverno fra i bambini che comporta spesso broncospami che fanno richiedere ricoveri in ospedale.
Come coadiuvante in queste condizioni la concentrazione salina da nebulizzare può salire al 3-4% e la durata della seduta può essere fissata intorno ai 30 minuti. Un ciclo non dovrebbe mai superare le 10-12 sedute ogni due-tre giorni.
ALTRI PROTOCOLLI
Non va trascurato l'effetto estetico che l’haloterapia può avere sulla cellulite e la pelle a buccia d'arancia.
Certamente più note sono le azioni meccaniche che i sali possono svolgere attraverso un delicato peeling su pelli ruvide, squamose, atoniche, ma la proprietà osmotica dei sali inalati, può contribuire a contrastare la fase edematosa della cellulite e al miglioramento del microcircolo locale.
La concentrazione della soluzione di sali purissimi può orientarsi intorno al 4-6% per sedute di 30-40 minuti e cicli di applicazioni di 25 sedute nel corso di due mesi.
Per applicazioni di Haloterapia a sportivi che soffrono di contusioni, rigonfiamenti ed edemi articolari, la soluzione ipertonica nebulizzata deve avere una percentuale di sali molto più alta (fino al 20%) e le sedute di 40- minuti ognuna devono susseguirsi almeno due volte a settimana ( per tre settimane ) o finchè il fastidio non sia completamente scomparso.
Gli effetti rilassanti delle sedute nella Stanza del Sale, specie se accompagnate da applicazioni di cromo e musicoterapia, ne suggeriscono l’uso anche per problemi del sistema nervoso come, ansia, stress e disturbi del sonno.
La concentrazione ideale è intono al 4% con sedute di 30-35 minuti e cicli di 10-15 sedute ogni tre giorni.
Il risultato è un aumento del benessere generale e una minore tendenza a raffreddori e influenze.